La storia della mia famiglia si intreccia a quella del fiume Tirino ancor di più nel primo dopoguerra, quando mio zio Giovanni e mio padre Terino, reduci dal fronte, prendono in gestione un mulino, alimentato dalle acque del fiume, per la lavorazione delle farine.

Negli anni ‘60 è stato realizzato a scopo irriguo un lago artificiale, proprio là dove era adagiato il nostro mulino che è rimasto sommerso dalle acque. Ma il forte legame non si é interrotto.
Grazie alle foto scattate da appassionati sommozzatori abbiamo continuato a godere di uno scenario ancor più suggestivo ed unico: il vecchio mulino in pietra “sospeso” nelle limpide acque del giovane lago.
E grazie al moderno sistema di irrigazione la mia famiglia ha potuto incrementare le proprie coltivazioni riuscendo negli anni ‘70 a modernizzare l’azienda ed offrendo a noi figli la possibilità  di crescere oltre l’agricoltura. Mia sorella Rina ed io abbiamo collaborato dal di fuori mentre mia sorella Adriana ha scelto di rimanere nell’azienda anche dopo la prematura scomparsa di papà  Terino.
E così è stato fino al tragico evento del sisma del 2009, che tutto ha cambiato in noi e attorno a noi. Da lì ho avvertito il forte richiamo verso i luoghi ed i ritmi della mia terra ma soprattutto ho sentito il dovere di contribuire, nel mio piccolo, alla rinascita del nostro territorio.
Con mia sorella Adriana e mia moglie Carla, la cui famiglia è di origini contadine e proviene dalle stesse terre, abbiamo deciso di costituire la società  “Terre del Tirino” recuperando le tradizioni e le esperienze delle nostre famiglie ma integrandole con nuove idee , nuove coltivazioni e rinnovata progettualità .
La nostra è una scelta di vita dettata dal desiderio di riscoprire i valori della ruralità, di godere a pieno della natura e della bellezza dei nostri luoghi, di recuperare il rapporto quotidiano con la nostra gente.
E’ dettata pure dalla esigenza di garantire ai nostri figli un’ alimentazione sana che richiami i valori della biodiversità  e della tipicità  e rinunci ai cibi sponsorizzati dal consumismo e dalla globalizzazione che, per logiche di mercato, impongono un’ errata cultura alimentare dannosa per la salute dell’uomo.
Per tutto ciò vogliamo essere attenti alla salvaguardia dell’ambiente, alla valorizzazione della tipicità  ed alla conservazione delle tradizioni contadine e delle forti radici storiche delle popolazioni vestine, che rappresentano la vera ricchezza del nostro territorio.